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Saverio Rubini Il crollo dello spam
"Magari fosse!", penserà qualcuno.
In effetti, se si potesse evitare di ricevere tutto quello spam 
che arriva nelle caselle di posta elettronica, sarebbe veramente bello.
Poco prima della metà di novembre 2008, però, è successo veramente che i messaggi inutili si sono ridotti di oltre il 60% 
(articolo in inglese del Washington Post).
Da un giorno all'altro.
Che è di fatto un vero e proprio crollo dello spam.
È stato possibile perché hanno chiuso l'accesso a Internet a un fornitore di connettività (altrimenti detto: "provider") americano, McColo Corporation.
I suoi computer venivano largamente utilizzati da un gruppo produttore di grosse quantità di spam.
Alcuni dettagli della vicenda sono riportati nelle pagine 8 e 9 del Rapporto F-Secure sulla sicurezza - secondo semestre 2008.Pdf, in italiano.
Secondo il rapporto, subito dopo il distacco delle macchine il numero di messaggi di spam è crollato del 66%, riducendo di molto:
- il traffico di dati inutili in Internet;
- il lavoro dei programmi antispam;
- l'intasamento di innumerevoli caselle di posta sparse nel mondo;
- il tempo necessario agli utenti per eliminare i messaggi non richiesti;
- il nervosismo quotidiano di chi utilizza la posta elettronica.
La cosa curiosa è che chi riceveva oltre 500 messaggi di posta inutile al giorno, dopo ne contava tra i 70 e i cento.
Ed era pure contento...
---
P.s.: sempre nel rapporto di cui sopra, viene riportato che dopo poco più di una settimana i produttori di spam hanno cominciato a servirsi di computer di altri provider.
Il livello di spam è risalito subito al 70% di quello precedente.
Qualcuno ne dubitava?
# pubblicato da Saverio Rubini @ 17:07
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Non sprecare luce e acqua
Nell'ascensore di un hotel di Torino, una scritta invita a non lasciare aperta la fontana mentre ci si lava i denti.
Leggendolo, un ospite dell'albergo potrebbe anche infastidirsi.
Un momento dopo, però, si rende conto che l'invito dice una cosa semplice e corretta:
- far scorrere l'acqua, se il liquido non viene utilizzato, è uno spreco.
Un'analoga riflessione dovrebbe far pensare che sarebbe meglio chiudere le luci, uscendo da un ambiente illuminato artificialmente.
Invece, non è difficile verificare che, dopo che sono andate via le persone, negli uffici rimangono ancora accesi:
- i computer, le stampanti e le fotocopiatrici;
- le lampade sulle scrivanie e le calcolatrici (di chi ancora le utilizza);
- le luci nei bagni e nelle stanze;
- i condizionatori.
Non è il caso di fare commenti sui vantaggi in termini economici, sociali e ambientali derivanti da un comportamento più collaborativo, a evitare sprechi.
Ogni tanto, meglio ricorda(rse)lo.
Tanto più che, come diceva il comico Giobbe Covatta:
- "Basta poco: che 'ccevò ?"
# pubblicato da Saverio Rubini @ 22:44
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