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Tra le onde

Un pesciolino se ne andava in giro, navigando tra le onde.

Era un pesce angelo, con le ali.
Sì, di quelli che ogni tanto spiccano un volo, vanno su in alto e poi si rituffano nelle onde, planando in modo decisamente coreografico.

Non si era mai posto problemi di pesca, nè di pescatori.
Lui faceva la sua strada tutti i giorni. Anche nel mare, infatti, ci sono le strade.
E pure le autostrade.

Le sue giornate erano un po' ripetitive, ma trovava sempre il modo di trovare nuovi interessi o di ravvivare quelli che aveva.

(continua in alto a destra)
 

Il pesciolino non se ne accorgeva, ma reti e lenze da pesca erano spesso intorno a lui.
Qualche volta succedeva pure che ne rimaneva invischiato.
Misteriosamente e fortunatamente, però, ne veniva sempre fuori e, almeno apparentemente, senza danni.

Un giorno un riflesso luminosissimo lo abbagliò.
Era quello di una pesciolina.
Rimase turbato e affascinato insieme.

Da quel giorno affrontarono insieme più di un viaggio.
Ogni volta sembrava che fosse tutto tracciato: la rotta, il tempo da impiegare, l'impegno da metterci.

(continua in alto a destra)
 

Partivano insieme per arrivare insieme a destinazione, con soddisfazione reciproca.

Si trovavano decisamente bene, l'uno con l'altra e l'altra con l'uno. Mantenevano, comunque, un atteggiamento di grande rispetto, anche in modo un po' formale.
Quello, anzi, era proprio uno dei motivi principali per cui si trovavano bene.

Un giorno, alla pesciolina venne in mente di fare una domanda al pesciolino.
"Senta, mi dice cosa è stato a catturarla, di me?"

Lui, senza capirne niente di pescatori, di reti, di canne e di lenze, senza pensarci su due volte si ritrovò a rispondere immediatamente:

"Che le posso dire, gentile donzella?"
"L'amo !"

(Saverio Rubini)
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disegno di una busta da lettere Saverio Rubini